La Conquista Del Sud Di Carlo Alianello.pdf
Download >>> https://urloso.com/2t9yFZ
Alianello è uno dei più noti scrittori della società degl'800 e della prima repubblica italiana. Nel periodo fascista era stato oggetto di provvedimenti e interdizioni, mentre per la svolta della repubblica era stato eretto il bando di moratoria per la scrittura e il censimento degli scrittori pubblicati. Dopo la guerra, Alianello impiega le sue ricchezze per comprarsi una casa nel Mezzogiorno, che diventerà la sua residenza. Nel corso del XX secolo il suo lavoro è stato definito una variante del novecento. In realtà, l'Italia post-guerra non ha visto quasi mai un genere d'arte romanzeschi, nonostante la presenza di scrittori come Alianello, Pirandello e Vittorini, che affrontavano tematiche politiche ed economiche.[2]
Nel 1951, all'età di 41 anni, Alianello scrive il romanzo Soldati del Re, pubblicato postumo nel 1952. Il libro rappresenta una sfida alla storia e all'esercito, descritto come il personaggio di Ruggiero II, il discendente del re borbone Giovanni di Sangro, affermato figlio di Dio sulla scena italiana, che riconosce l'Italia come suo regno e che deve ripristinare l'ordine e l'italianità, vittorioso contro i vendicatori. Il romanzo racconta l'avventura del brigantaggio, che attraversa l'Europa del Nord e del Sud e lascia oggi sporadiche tracce nella realtà storica italiana.
Nel corso del romanzo, la figura di Carmine Crocco, un condottiero brigantista colto di abbondanza, viene descritta a partire dalla sua infanzia, in cui è spinto dai suoi genitori a compiere numerose azioni di brigantaggio, compresa una rapina di banchetti («solo un briscardo ha catturato il mio contegno», dice di sé Carmine, «e non lo ha fatto acciocché io mi avvedessi d'esso»). Il brigantaggio, però, gli avviene a lui vantaggioso («non trovarlo un uomo che mi giova e mi desideri, e non essere ritornato da lui controbandito [...] eppure, in tutte le bande che mi sono incontrato, non ho mai trovato nulla che mi piacesse sopra tanta miseria»).[9] In esso il romanziere narratore esplora il rapporto tra la dimensione individuale e quella di collettivo, con il brigantismo, descritto come una scelta di liberazione dal dominio borghese e nella ricerca delle proprie «giuste ragioni» per combattere la «decadenza» delle classi borghesi e la «miseria» dei contadini, e per evitare la morte a mani giunte nella guerra («non si può vivere in una società, in un mondo, in una guerra in cui tutti noi non abbiamo né gli uomini, né le armi, né la borsa»).
Tra le sue opere, state pubblicate solo gli L'alfiere, il Soldati del Re, e La conquista del Sud. Purtroppo, è stato forzato a lasciare la carriera letteraria in una fase in cui si è manifestata una «vastità di libri, che metteva in difficoltà la preparazione delle opere successive e rendeva più anzitutto difficile per se stesso la scelta e la valutazione di questi libri, e men che meno di quelli che furono pubblicati dopo».[9] Eppure, riprendendo il suo lavoro letterario nonostante le difficoltà ed i pericoli, Alianello tornò a pubblicare nel 1951, il romanzo Grisi di Agostino, che viene considerato il suo capolavoro. Contemporaneamente a questo romanzo, scrisse 827ec27edc